Google continua a prendersi cura del suo store e dei suoi utenti sviluppando un sistema per ridurre la dimensione delle applicazioni.
L’Open Source che cresce
Android è il sistema operativo più utilizzato al mondo, ma non è un caso. Questo progetto è emerso dalla volontà di crescita di alcuni sviluppatori open source che lo hanno migliorato anno dopo anno. Dal 2008 ad adesso, sono cambiate veramente molte cose partendo dalla grafica alle funzionalità, dalla fotocamera allo store. Ora vi voglio parlare di una novità veramente molto interessante riguardante quest’ultimo.
Siamo tutti consapevoli dell’amore da parte di Google per il suo Play Store, della cura ad esso donata e nell’interesse posto nel pubblicizzarlo; se Android adesso è quello che è, è decisamente grazie ad esso ed al suo incredibile numero di applicazioni. Ma, come aumenta il numero di applicazioni, come si va avanti con la tecnologia, cresce anche il peso di quest’ultime fino ad arrivare anche a 4-5 GB di aggiornamenti. Come si può rivolvere questa situazione?
File-by-File Patching
Google, dopo aver implementato una parziale riduzione del volume app nel 2012 (sostituendo i file modificati nell’APK anziché reinstallarlo completamente), adesso ci offre una soluzione veramente molto innovativa. Questa soluzione, attuata dallo store:
- Identifica quali porzioni di codice sono state modificate nell’APK da aggiornare;
- Applica la differenza all’archivio;
- Comprime l’archivio e lo ricontrolla per poterlo scaricare con un volume minore.
Questo procedimento chiamato File-by-File Patching, lavora molto similmente ad un archivio zip dove il file viene prima ridotto al minimo possibile e, dopo l’installazione, viene estratto risparmiando così molti MB. Ecco degli esempi sul campo:
Cosa ne pensate?