Nelle ultime ore, non si fa che parlare di iPhone X e del suo display. Facciamo chiarezza su cos’è e come avviene il fenomeno di Burn-In e su cosa significa esserne vittime.
Cos’è e come si verifica il Burn-In?
Prima di iniziare questo articolo – che immagino sarà un po’ lungo – ci tengo a darvi una spiegazione di cos’è e come avviene il fenomeno del Burn-In. Iniziamo col spiegare per bene di cosa si tratta e, per farlo, non posso che proporvi la spiegazione che Samsung offre ai suoi acquirenti:
A seguito della visualizzazione prolungata nella stessa posizione nello schermo di un tema grafico, di un logo o di un’icona c’è il rischio che si verifichi quella che viene comunemente chiamata “immagine fantasma”, ovvero quell’immagine sbiadita (del tema, del logo o dell’icona che per molto tempo è rimasta impressa sullo schermo) che, indipendentemente da ciò che si visualizza sul display, rimane lì, in sovrimpressione. Questo fenomeno viene definito come Burn-In.
Data questa infarinatura di base, partiamo con la spiegazione seria. La fonte di ciò che sto per dirvi è il perfetto articolo dei colleghi di Enjoy Phone Blog, testo che vi invito a leggere.
Al giorno d’oggi, gli smartphone sono lo strumento più diffuso per comunicare con i propri amici e colleghi e per restare sempre connessi ad internet. Se l’elaborazione delle nostre richieste avviene tramite le componenti hardware, quali processore, ram e scheda madre, ciò che ci da un feedback dell’avvenuto è il display. Le categorie di schermi più utilizzati sul mercato della telefonia sono due:
- Display IPS: acronimo di in-plane-switching, questi display fanno uso di una sorgente luminosa per la visualizzazione delle immagini il cui compito è quello di rendere visibili i vari pixel di un tradizionale schermo LCD;
- Display AMOLED: acronimo di active-matrix organic light-emitting diode, non necessitano una sorgente luminosa per la visualizzazione di un’immagine dato che il pannello è costituito da singoli LED organici emettitori di luce.
Andando ad esaminare il contro dei display AMOLED, vediamo la loro maggiore tendenza al fenomeno del Burn-In. La ragione di ciò è dovuta ai materiali organici da cui è composto. Infatti, i LED organici sono sostanzialmente dei polimeri o dei copolimeri, come il polifluorene (PFO) o il polifenilene vinilene (PPV), prodotti chimici suscettibili di degrado d’uso e di cristallizzazione se sottoposti ad alte temperature (come l’elevato tempo di accensione causato dalla visualizzazione prolungata di un’immagine). Però attenzione, c’è un’altra considerazione da fare.
I display AMOLED non sono tutti uguali. Infatti esiste un’ulteriore caratterizzazione in base ad i subpixel (gli elementi minimi del singolo pixel, il quale così può variare di colore) utilizzati. Troviamo:
- AMOLED RGB: prevede l’utilizzo di 3 Subpixel per Pixel;
- AMOLED PenTile: utilizza un layout a doppio subpixel di coppie rosso/verde e blu/verde (rosso, verde e blu sono i colori primi per permettere ad un display di essere a colori).
Quest’ultimo, quindi il PenTile, brevettato da Samsung (e dato in licenza a pochissime altre aziende), contiene il doppio dei Subpixel verdi rispetto a quelli blu e rossi. Dato che i subpixel blu sono quelli che si usurano più velocemente ed in questo tipo di matrice sono minori, diremo che gli AMOLED PenTile sono meno soggetti al Burn-In rispetto a quelli con matrice RGB.
Riassumendo velocemente il tutto:
- il burn-in è un fenomeno che causa la presenza indelebile di un immagine “fantasma” sul display;
- gli schermi per smartphone soggetti a questo fenomeno (comune, ma non normale) sono quasi sempre gli AMOLED a causa del materiale organico di cui sono composti;
- fra questi, quelli con matrice RGB sono più predisposti a causa del maggior numero di subpixel blu, ma ciò non vuol dire che i PenTile ne siano esenti.
Come si risolve?
Spesso si dice “meglio prevenire che curare”, ed è proprio vero. Non esiste un metodo certo al 100% per curare i display affetti da questa problematica. Esistono dei sistemi per cercare di riparare al danno, ma non si riuscirà mai a farlo tornare nuovo…quindi è sempre meglio evitare di mettersi in una situazione tale; ma come?
Ovviamente l’utente finale non può farci niente, al contrario del produttore. Come molti di voi sapranno, Samsung ha introdotto sui suoi Galaxy S8, S8 Plus e Note 8 un pulsante virtuale statico che resta sempre attivo per permettere all’utente di svegliare lo schermo, tornare alla home e fare altre funzioni particolari. Data la presenza di un Display OLED (seppur PenTile) su questi smartphone, quell’icona costantemente presente non potrebbe causare il fenomeno di Burn-In? Si, senza dubbio.
Samsung, come produttrice stessa del display, ha pensato di prevenire a questo problema anziché curarlo. Per questo, ha programmato (software, non hardware) uno spostamento di quell’icona da una serie di pixel ad un’altra, in modo che, muovendosi, non si verifichi quell’inatteso fenomeno. Potete capire meglio guardando questo video:
Ovviamente, la casa Coreana non si è limitata ad applicare quest’algoritmo solo al tasto virtuale, ma anche ad altri componenti della sua UI (come la schermata di Always On). Un movimento di pixel efficace, ma invisibile all’utente finale.
Su iPhone X è normale
Se avete letto tutto l’articolo fin qui, avrete certamente capito che il fenomeno del Burn-In è comune nei display AMOLED, ma non è normale. Infatti, è causato dal degrado e dalla cristallizzazione dei componenti organici che vanno a comporre il display, quindi è a tutti gli effetti un problema del display e non è colpa dell’utente. Per Apple invece non è così, o quasi.
Abbiamo parlato di IPS, AMOLED, Burn-In e tante cose, ma adesso passiamo all’atto pratico. Quale display utilizza iPhone X? Monta un pannello OLED RGB. Come già detto, questo display è maggiormente soggetto all’immagine fantasma – ripeto ancora una volta, comune ma non normale. Apple, decidendo di rendere il suo display Super Retina più luminoso e velocizzando il processo di produzione, ha causato un’accentuarsi di questo fenomeno e la casa lo dichiara senza problemi in un post sulla pagina di supporto:
Quando inclini il display OLED, potresti notare leggeri cambiamenti di colore e tonalità. È normale: si tratta di una caratteristica della tecnologia OLED. Se utilizzati per un tempo prolungato, i display OLED potrebbero anche presentare lievi alterazioni visive. Anche questo comportamento è normale e può includere problemi di persistenza delle immagini: in questi casi, si vede un’ombra sul display anche quando viene mostrata una nuova immagine. Ciò può verificarsi nelle situazioni più estreme, ad esempio quando viene mostrata in continuazione la stessa immagine a contrasto elevato per un tempo prolungato. Il display Super Retina è stato progettato per essere il migliore del settore nel ridurre gli effetti di persistenza delle immagini dovuti alla tecnologia OLED.
La multinazionale di Cupertino spiega che sta lavorando ad un metodo che permetterà la diminuzione dell’effetto burn-in sui suoi device, ma forse doveva pensarci prima di mettere in vendita iPhone X a quel prezzo incredibile, proprio come ha fatto Samsung per Galaxy S8 e Note 8. Ovviamente, essendo un problema “normale”, questo non è coperto dalla garanzia (al contrario di altre aziende) e si dovrà andare a sostituire il display autonomamente al prezzo di €321,20. Potete vedere il listino prezzi ufficiale a questo link.
Per ridurre al minimo il rischio di essere colpiti da questo difetto di fabbrica, potete seguire i consigli proposti dalla casa madre:
- Esegui l’aggiornamento di iPhone X alla versione più recente di iOS. Quando è disponibile un nuovo aggiornamento, verrà mostrato un messaggio. Puoi anche verificare manualmente se sono presenti aggiornamenti andando in Impostazioni > Generali > Aggiornamento Software.
- Utilizza la funzione di luminosità automatica per regolare automaticamente la luminosità del display in base alla luce ambientale. Questa impostazione è attiva per impostazione predefinita. Per controllarla, vai in Impostazioni > Generali > Accessibilità > Regolazioni schermo.
- Imposta il tuo iPhone X in modo che il display venga spento quando il dispositivo non è in uso. È consigliabile scegliere un intervallo più breve. Per regolare questa impostazione, vai in Impostazioni > Schermo e luminosità > Blocco automatico.
- Cerca di non visualizzare immagini statiche alla massima luminosità per lunghi periodi di tempo. Se hai un’app che tiene acceso il display anche quando non usi attivamente l’iPhone X, puoi temporaneamente ridurre il livello di luminosità nel Centro di Controllo.
Infine, ci tengo a precisare che la colpa non è da attribuire a Samsung. E’ stata l’azienda a richiedere quello specifico OLED RGB con la luminosità tanto elevata e tutte le caratteristiche che gli facevano comodo. Che ognuno si prenda le proprie responsabilità.
Era realmente necessario?
Seppur non detto in precedenza, la differenza fondamentale fra un display IPS ed uno AMOLED (o OLED) sta nei neri. Infatti, quest’ultimi, data l’assenza del pannello retroilluminato, permettono di ottenere dei neri più profondi. Utilità? Una schermata “Glance” come su Lumia 950 XL o sui vari LG, oppure una navigation bar più realistica come su Galaxy S8.
Adesso la domanda che ci poniamo è: perchè Apple ha optato per questo display su iPhone X al posto di un classico IPS, dati i lineamenti bianchi classici di iOS? Vogliamo sentirlo da voi nei commenti di quest’articolo!