Ecco qui per voi la recensione del recente film Blade Runner 2049, sequel diretto del primo capitolo del 1982.
Blade Runner 2049 può essere visto come una medaglia a due facce:
- Da una parte troviamo i fan, che conoscono i prequel, che sono appassionati al genere, che potranno definire questo sequel come un qualcosa minimamente degno al primo capitolo;
- Dall’altra i non-fan, che si affacciano per la prima volta ad una tipologia cinematografica, o che semplicemente è la prima opera annessa che guardano, i quali rimarranno spiazzati e con un forte senso di delusione a fine film.
Questo deriva dal fatto che i non-fan, la cui conoscenza dei prequel è appunto nulla, non riusciranno a capire per bene la pellicola non avendo un adeguato riassunto iniziale atto a spiegare le fondamenta su cui regge. La sua impostazione è fatta per chi sa effettivamente ciò che lo precede, ovvero il film del 1982 e i corti pubblicati sulle piattaforme di streaming.
Analisi del film
Sinossi:
Anno 2049, Los Angeles. Trent’anni dopo gli eventi del primo film, seguiamo le vicende dell’agente K, un Blade Runner che da la caccia ai replicanti fuorilegge. Durante le sue ricerche, scopre un mistero avvolto intorno all’azienda di Niander Wallace. Le sue indagini si intrecceranno con Rick Decard, protagonista del prequel, e un’organizzazione segreta di replicanti.
Blade Runner 2049 è sicuramente eccellente sotto il punto di vista della regia e della recitazione. Scenografie curate brillantemente, dove si alterna uno stile retrofuturistico in città ad un paesaggio post-apocalittico e disabitato nella zona radioattiva. Attori che meritano un applauso per essere riusciti a calarsi nei rispettivi ruoli senza problemi, senza uscire minimante dai personaggi.
Ma perchè quindi non funziona?
Il primo problema, come già detto, è la scarsità di informazioni presenti nel film, dove bisogna avere per forza una conoscenza minima dei prequel per poterci capire qualcosa. Un esempio che ricordo in particolare è l’incontro tra K e Gaff, ex collega di Decard. Questa scena è probabilmente un riferimento al precedente film, il cui finale ci fa domandare: “Decard è un replicante?”. L’interrogativo nasce con la Director’s Cut del primo capitolo, che aggiunge alla pellicola una scena in cui Decard sogna un unicorno, creando l’interrogativo nella scena finale in cui il protagonista trova l’origami di Gaff, lasciando intendere che quest’ultimo conosca i suoi ricordi.
Questa scena ci collega al secondo problema di Blade Runner 2049, ovvero la longevità ed inutilità di non poche scene. La suddetta scena è completamente priva di alcun senso al film stesso, in quanto un fan del film si aspetterebbe di vedere risolto l’enigma, mentre un non-fan non capirebbe nemmeno il senso della scena in sè.
Ma un altro esempio di inutilità è quando K viene attaccatto nella zona della discarica da alcuni umani. Vediamo cosi Luv aiuta il protagonista contro nemici che potevano anche non essere presenti nel film, usando armi una sola volta nel film. Ma non finisce qui la lista. Nella ricerca di Decard nella zona radioattiva si perdono circa 5-10 minuti guardando K che gira per la landa disabitata e seguentemente all’interno di un hotel.
Ma i problemi della sceneggiatura di Blade Runner 2049 non si limitano al possedere scene completamente inutili e lente. La trama in sè ruota intorno al personaggio di K, lasciando poco spazio ai restanti personaggi.
Si prenda ad esempio il gruppo di replicanti “ribelli” che si oppongono alla loro dipendenza nei confronti degli umani: si viene a conoscenza di loro verso la fine del film e se parla in una singola e unica scena. Senza dimenticare Niander Wallace, principale antagonista del film, il quale ha avuto due scene in tutto il film, tre considerando il corto annesso. La sua presenza non è stata completamente inutile, anzi, è stata il punto di partenza della guerra che ha iniziato il suddetto gruppo.
Considerazioni Personali
Personalmente, da fan, sono curioso riguardo la creazione della figura di Wallace e del gruppo dei replicanti. Voglio sapere come si sono sviluppati nel corso degli anni. Perché Niander è cieco e perché si attacca delle telecamere volanti al posto di un trapianto di cornee? Ma la mia curiosità non si limita solo a questo. Ho anche il desiderio di vedere finalmente qualche scena sulle colonie extra-mondo; capire come è possibile che da dei semplici replicanti sia nata una figlia. E perché i suoi ricordi siano presenti nella mente di K, essendo un replicante creato per essere un Blade Runner?
Tutti questi dubbi potranno essere risolti solo con un terzo capitolo, sperando che non venga fatto tra altri trent’anni. Voi cosa ne pensate? Ditecelo nei commenit!