Uscito nelle sale cinematografiche da pochi giorni, ecco la recensione di Alita-Angelo della Battaglia, live-action dell’omonimo manga anni ’90.
Trama del film
Sinossi:
Iron City, Anno 2563. Il dottor Ido Dyson, specializzato nella riparazione di cyborg, mentre è alla ricerca di componenti nella discarica, trova i resti di una ragazza cyborg. La ripara, donandole corpo e nome della sua defunta figlia, Alita. Il film seguirà le vicende legate ad Alita, priva di memoria pre-riparazione, nella città di Iron City. La sua storia si intreccerà con personaggi di varia natura, come il suo amore Yugo, il potentissimo nemico Grewishka e un nemico ignoto del suo passato dalla città sospesa di Zalem.
Al livello di sceneggiatura, il film si basa su una combinazione tra il manga originale e un OAV (Original Anime Video) diviso in due episodi, usciti nel 1993, i quali contengono delle modifiche e aggiunte rispetto all’opera cartacea. Esempio è l’introduzione dei personaggi di Chiren e Grewishka. Partendo da questo presupposto, gli sceneggiatori sono riusciti a bilanciare sufficientemente originalità e fedeltà rispetto alle opere originali. Infatti, la sequenza delle vicende che intercorrono durante il film, sono buona parte fedelissime al manga e agli OAV, con la presenza di alcune scene nuove che confermano la singolarità della pellicola, dando quel tocco di differenziazione tra l’opera cartacea e animata e quella cinematografica per poter accontentare sufficientemente i fan accaniti di Alita e avvicinare anche neofiti della storia raccontata.
Personaggi: tra recitazione eccelsa e completa inutilità
Particolare attenzione si deve ad Alita, protagonista della pellicola: affascinante cyborg, che affronta varie battaglie nel corso del film e presenta una continua crescita interiore. Personaggio molto importante è Ido Dyson (Ido Daisuke nel manga), il quale è stato rappresento fedelmente al manga, ma con una presenza nel film che va una partecipazione assoluta nelle scene iniziali, fino ad essere completamente assente verso la fine. Probabilmente per dare maggiore spazio alla figura di Alita.
Durante il corso del film si fa la conoscenza di Vector, gestore del Motorball (principale attrazione di Iron City, le cui partite sono trasmesse in diretta a Zalem) e anche del mercato nero; personaggio poco approfondito, con un ruolo marginale di cattivo ‘sottoposto’ ad un più potente malvagio proveniente dalla città sospesa. Ma non tutti i personaggi tendono a riscuotere un’ottima impressione. Esempio lampante è Yugo, giovane meccanico di Iron City di giorno e ladro di componenti cyborg di notte, il quale sogna di raggiungere Zalem un giorno: caratterizzazione e backstory tendenti al nulla assoluto, troppo poco per un personaggio principale, e interpretato con una mimica facciale molto elementare, con un semplice alternarsi di una faccia seria ad una sorridente. Durante il corso del film, non sono mancati certo altri l’introduzione di personaggi inutili ai fini della trama, come l’infermiera che assiste Ido e gli svariati amici di Yugo.
Dettagli aggiuntivi
La qualità degli effetti speciali è molto dettagliata e accurata. Si può facilmente notarlo dalla realizzazione di Alita, rappresentata durante l’intero film con l’utilizzo di CGI e Motion Capture, e alcuni dei cyborg incontrati, che rasentano un realismo straordinario. Come anche durante i combattimenti, in cui sono presenti coreografie a dir poco sensazionali, con qualche tocco di slow motion nei punti giusti. Il tutto combinato anche con scelte registiche sufficientemente bilanciate, con una rappresentazione delle lotte ben strutturata e inquadrature che riescono a catturare l’essenza della scena nella sua interezza.
Il problema principale della pellicola è presente nella sceneggiatura: un continuo alternarsi di sottotrame dal ritmo molto incostante; scelta registica fatta per avvicinarsi quanto più possibile al manga di Alita, ma con un risultato che tende lo spettatore a non rimanere concentrato a causa del susseguirsi di scene lente e prive di capacità di catturare l’attenzione a scene di lotte molto veloci e spettacolari.
Conclusioni
Alita – Angelo della Battaglia è un film godibile, dal quale però ci si aspettava un po di più, soprattutto con persone come Robert Rodriguez alla regia e James Cameron come sceneggiatore e produttore. Per un lettore del manga originale, la pellicola sarà piena di fan-service apprezzabili, ma senza troppe pretese e qualche dettaglio modificato ai fini di trama.