Si sente parlare sempre più spesso del 5G e con esso le possibili pericolosità derivate da esso. Ma è davvero così pericoloso come si dice in giro?
5G: Opinione pubblica divisa
Si sente parlare molto spesso ultimamente della nuova rete 5G. Una delle perplessità della gente, riscontrato tra le ricerche web riguarda la potenziale dannosità di questa nuova tecnologia. Ma il 5G è davvero dannoso? L’opinione pubblica, quando sente parlare di “Onde elettromagnetiche” a diffusione tramite antenne a terra prova sempre un certo timore e, come buona parte delle novità, una rivoluzione del genere può spaventare.
Negli ultimi mesi sono usciti numerosi articoli e studi che puntano verso direzioni tutt’altro che ottimistiche, ma cerchiamo di analizzare il tutto e fare un po’ di chiarezza.
Il 5G fa davvero male alla salute?
Vi sono due pensieri ben contraddistinti che possiamo notare nitidamente: da una parte vi sono le persone che puntano il dito contro il 5G e dall’altra chi contro gli accusatori, i quali puntano il dito su chi provoca solo becero allarmismo mediatico. Molti sono i siti che hanno cavalcato l’onda del 5G, notizie rivelatisi bufale, come quella famosa degli uccelli morti in un parco cittadino per via delle onde elettromagnetiche.
Una delle tante bufale della rete sul 5GMolti però sono i siti di divulgazione che offrono vari spunti e opinioni di scienziati, difatti circa 180 scienziati hanno scritto un appello per rimandare la sperimentazione e cercare di trovare risultati più utili sul lungo termine. La richiesta è assai difficile da attuare, in quanto studi più approfonditi potrebbero solamente ottenere l’effetto opposto, ovvero quello di rallentare lo sviluppo della tecnologia 5G. d’altro canto, l’Organizzazione mondiale della sanità, finora, non ha mai trovato riscontri negativi per la salute delle persone.
La comunità scientifica non si è ancora esposta in merito ad una eventuale pericolosità del 5G, però “non frigge il cervello” così come riportano tanti siti web. dobbiamo solo attendere un po’ di tempo per avere indicazioni sugli effetti a lungo termine.
Il 5G è cancerogeno?
Analizziamo le reti attuali con il 2G: tutt’ora lavora in frequenze comprese tra 900 e 1800 MHz, il 3G tra 1900 e 2170 MHz, la rete più diffusa, ovvero LTE/4G, funziona tra 800 e 2600 MHz. Nessuna di queste citate causa radiazioni nocive di alcun tipo perché non vengono emesse onde elettromagnetiche ionizzanti. Anche tutti i dispositivi a radiofrequenza sul mercato rispettano tutti i livelli di esposizione di 8 Watt/kg per il corpo e 2 Watt/kg per la testa. Il 5G in Italia lavorerà su tre bande di frequenze ovverosia 694 – 790 MHz, 3600 – 3800 MHz e 26,5 – 27,5 GHz.
Gli accusatori del 5G basano le loro teorie sul fatto che le frequenze operative saranno molto più elevate, raggiungendo il GHz. Anche perché la portata delle antenne è minore rispetto a quelle attuali, quindi occorreranno più antenne per coprire un’area specifica. L’altra faccia della medaglia, però, è che il 5G ha meno capacità di penetrare all’interno di ostacoli, quindi di barriere, muri, etc., non facendo ricadere le onde sul corpo umano.
Sfatiamo anche la tesi che il 5G è associato ad armi, l’intensità delle onde è molto inferiore ed è anche inutile controbattere a chi dice che il 5G provocherebbe una risonanza delle molecole d’acqua all’interno del corpo, facendoci esplodere come in un microonde.
Perché si deve avere fiducia nel 5G
Il radioastronomo Gianni Comoretto, che lavora presso l’osservatori astrofisico di Arcetri dice che il 5G sarà tutt’altro che pericoloso.
Come per tutto, occorre cercare fonti affidabili. Non si può mettere sullo stesso piano l’Istituto Superiore della Sanità e un appello di 180 “scienziati” di una fantomatica associazione privata. Un giornalista dovrebbe essere in grado di valutare, in quanto per un normale cittadino farlo diventa spesso impossibile. Il 5G non cambia sostanzialmente i livelli di esposizione a cui siamo esposti oggi, anche se presenta delle differenze. E’ importante che la società civile sia coinvolta nella definizione delle regole, dove queste cambieranno, ma non ci sono motivi per ritenerla più pericolosa delle mille novità che incontriamo ogni giorno.